Il rifiuto organico
I rifiuti organici costituiscono oltre il 40% del rifiuto urbano. Si tratta di residui di vegetali, frutta, verdura, avanzi dalla preparazione dei cibi, gusci d'uovo, scarti alimentari avariati: in pratica tutto quello che viene raccolto in cucina nel contenitore marrone del sottolavello.
La raccolta differenziata dell'organico è fondamentale nella moderna gestione dei rifiuti, in quanto sottrae allo smaltimento materia putrescibile che da problema può invece trasformarsi in un'importante opportunità per il territorio.
I rifiuti organici possono diventare una importante risorsa per produrre tanta energia quanta ne serve per muovere centinaia di autobus urbani alimentati a biometano e tanto compost di qualità per concimare le colture e rinvigorire i terreni.
In che modo?
Replicando il ciclo naturale di trasformazione dei rifiuti organici all’interno di uno stabilimento industriale che lo riproduce: nell’impianto di Economia Circolare FORSU, acronimo che sta per Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani.
Nel 2017, in Italia, sono stati raccolti 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici), in aumento dell’1,6% rispetto al 2016. La frazione dei rifiuti organici si conferma così, ancora una volta, la più importante sul totale della differenziata urbana, rappresentando il 40,3% di tutte le raccolte. Nel 2018 lo scarto organico ha rappresentato il 41,2% dei rifiuti urbani che sono entrati nel circuito della raccolta differenziata.